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Gay & Bisex

Tarragona 1°parte


di pietra74
13.03.2025    |    137    |    0 8.0
"I 3 stavano discutendo animatamente e quando scesero i due gradini del Patio per dirigersi al tavolo dove era rimasta ancora qualche birra, riuscii a..."
Uscito dalla stazione appoggiai lo zaino e la borsa su una panchina, da lì potevo vedere arrivare Mattias da entrambe le direzioni, faceva ancora molto caldo, indossavo jeans e maglietta, appoggiato su un fianco ancora non riuscivo a sedermi dopo la serata passata con Marco.
Mattias arrivò a piedi ed era impossibile non notarlo, pantaloncini cortissimi e canottiera aderenti su un corpo non muscoloso ma ben definito, carnagione scura e completamente glabro, si avvicinò con il suo solito modo molto caloroso "benvenuto a Tarragona" mi abbraccio e baciò sulla bocca.

L'appartamento era in un residence a tre piani con un cortile interno una piscina e un grande giardino. Attraversando la strada un passaggio sotto la ferrovia portava alla spiaggia.
Era un grande attico con tre stanze da letto, 2 bagni e un grande salone con angolo cucina.
La casa era molto ordinata, Mattias mi condusse in una delle camere,svuotai le borse nell'armadio, indossai dei pantaloncini da bagno misi in uno zaino uno degli asciugamani da spiaggia e uscii nel salone.
Mentre lo seguivo per un tour dell'appartamento Mattias indossava solo un tanga sotto il pareo legato in vita, pensai che aveva proprio un gran bel culo, molto femminile.
Uscimmo su una grande terrazza proprio sul lato che dava sul mare.
Dalla terrazza si poteva accedere a tutte le stanze percorrendo un balcone che girava tutto intorno alla casa, eravamo al terzo e ultimo piano del residence.
Il proprietario era un amico dei suoi genitori e Mattias lo chiamava Zio disse che era in viaggio di lavoro in sud America.

Per arrivare alla spiaggia dovevamo attraversare la strada e poi prendere il sottopasso, superati i binari iniziava la spiaggia e a circa 200 metri iniziava il mare.
Raggiunto un gruppo di ragazzi sdraiati sui lettini parti un fitto scambio di battute in spagnolo capii che erano molto amici di Mattias e riuscii a cogliere qualche riferimento ad un locale e alla serata precedente.
Mattias fece il mio nome e mi presento come il suo ospite italiano, salutai tutti mentre occupavamo i due lettini qualche metro più avanti.
Gli amici di Mattias erano tutti intorno ai 30 anni 3 cubani e 2 brasiliani , mi spiegò che vivevano e lavoravano a Tarragona, non si risparmiava dettagli sui suoi conterranei che descriveva nei minimi particolari e definiva ben "pisellati" nel suo perfetto italiano.
Mentre Mattias parlava osservavo uno dei ragazzi del gruppo, era un gran bel ragazzo brasiliano con un fisico da dio greco, dalla mia posizione lo vedevo girato di schiena aveva un culo muscoloso e la schiena da nuotatore , incrociai il suo sguardo quando si girò all improvviso, sorrisi e accesi una sigaretta, poi mi girai verso Mattias.
Passai un pomeriggio molto divertente ascoltando gli aneddoti sulla vita di Mattias, il cubano era senza filtri, mi raccontò anche il reale rapporto con lo zio sessantenne, che in realtà da qualche mese era diventato il suo amante segreto.

Tornati all residence ci sedemmo in terrazza a bere birra e inevitabilmente finimmo a parlare di sesso che era l'argomento preferito di Mattias da sano, figuriamoci dopo un paio di birre. Mi mostrò il suo culo tenendolo aperto fiero di quanto fosse rotto e volle vedere il mio che a suo dire era molto sexy, un pò imbarazzato lo accontentai.
Cenammo con un piatto di pasta, poi ci preparammo per raggiungere un locale in centro, accontentai per sfinimento Mattias e seguendo le sue indicazioni indossai i miei mini jeans, a cui aveva fatto due tagli sui glutei con una forbice e una maglietta corta che lasciava scoperti gli addominali, vestito così mi lasciai convincere a uscire per Tarragona .

A mezzanotte raggiungemmo il locale, era un enorme pub ed era pieno di gente, riuscimmo ad occupare uno dei tavolini alti in centro al locale su cui si consumava stando in piedi, mentre Mattias era andato a prendere da bere, vicino a me due tipi credo spagnoli sui 40 fecero dei commenti offensivi, approfittando della calca uno dei due mi appoggio la mano sul culo, feci finta di niente, ma pensai di essermi cacciato in un bel guaio, erano due tipi muscolosi e avevano l'aria di essere aggressivi , fortunatamente quando mattias tornò non era solo, facendosi strada a fatica arrivò al tavolo seguito dai 3 cubani della spiaggia, mi infilai in mezzo a loro allontanandomi dai due ceffi.
Dopo qualche birra Mattias propose di continuare la serata al residence, accettò solo Rudy, Raul e Jovanni dovevano alzarsi presto.
Nell'uscire mi trovai davanti uno dei due ceffi che mi fissava, per passare fui costretto a strusciarmici addosso perché lui non si spostava, distolsi lo sguardo e passai oltre raggiungendo Mattias e Rudy con i quali tornai all'appartamento.

Entrammo in casa molto allegri, Mattias versò tre bicchieri di rhum e ben presto fù addosso a rudy palpandolo tra le gambe, il cubano non si fece pregare e si sdraiò sul divano togliendosi pantaloni e mutande, si aspettava un pompino a due , mentre Mattias si toglieva i pantaloncini presi in mano quel cazzo grosso e scuro e iniziai a leccare la punta mentre diventava duro.
Mentre lo menavo Mattias era salito a cavalcioni eccitatissimo, puntai il cazzo verso il suo culo tenendolo dritto mentre se lo faceva scivolare dentro, lo guardai per un pò ansimare e cavalcare , poi cedetti alla stanchezza, salutai e me ne andai a dormire.

La mattina dopo mi svegliai un pò intontito, si sentiva solo un lontano vociare proveniente dalla strada, uscii nel salone per fare colazione, erano le 10, sul pavimento c'erano ancora i vestiti di Mattias ma non quelli di Rudy che probabilmente se ne era già andato.
Mezzora dopo Mattias uscì dalla camera nudo e ancora mezzo addormentato, si appoggiò alla grande penisola della cucina e mi salutò con un sorriso, gli passai la tazza di caffè.
Iniziammo a parlare della serata trascorsa, i due cubani si erano divertiti a lungo e Mattias non mi risparmiò i particolari, cercai di portare il discorso alla serata al pub, volevo notizie dei suoi amici brasiliani senza fargli capire di avere un interesse particolare.
Il brasiliano della spiaggia si chiamava Alberto, lui è il suo amico erano da qualche mese a Tarragona e spesso organizzavano delle feste in una casa appena fuori dalla città.
Forse mi dimostrai un pò troppo interessato e Mattias inizio a prendermi per il culo, "ti piace il cazzo sudamericano , vuoi farti inculare a ritmo di samba!", la cosa gli fece riprendere il suo solito entusiasmo, promise di informarsi se per quella sera avevano organizzato qualcosa.

Mattia si era addormentato sul divano e decisi di visitare un pò i dintorni .
Tornai nella zona del pub dove avevo notato esserci negozi e ristoranti, mi fermai ad un piccolo bar e, seduto sui tavolini fuori ordinai un panino e una coca.
La strada era abbastanza trafficata con numerose attività commerciali, attratto da un gruppetto di persone sul lato opposto della via notai i due uomini visti la sera prima al pub, pensai che dietro la vetrata che riparava i tavolini dalla strada non avrebbero potuto vedermi e forse, visto che stavolta ero molto più vestito, non mi avrebbero riconosciuto, erano proprio due ceffi poco raccomandabili, appoggiati alla parete del palazzo di fronte stavano discutendo con dei ragazzi più giovani e dopo una decina di minuti sparirono tutti all'interno di un portone.
Finito di pranzare mi avviai lungo la via e passai il pomeriggio visitando i negozi della zona.

Tornando verso casa verso le 18 trovai Mattias euforico come al solito "preparati che stasera si fà festa! Andiamo dai brasiliani".
Sul lungo divano Rudy e gli altri 2 cubani, Raul e Jovanni, fumavano e bevevano birra, sdravaccati a gambe aperte erano già su di giri, presi una birra e cercai di scambiare qualche battuta in spagnolo.
Rudy mi afferrò per i pantaloncini e finii seduto sulle sue gambe con il culo scoperto, tra le risate degli altri 3 cercai con la mano il suo cazzo e lo trovai già duro, ma prima che riuscisse a infilarmi la lingua in bocca mi alzai e ridendo dissi che avevo bisogno di una doccia e scappai nel bagno.
Quando, dopo la doccia, uscii dal bagno mattias era solo, i tre cubani sarebbero passati verso le 22 per portarci alla festa, mi raccontò di aver passato il pomeriggio dormendo e che i tre cubani venivano dalla spiaggia dove avevano incontrato Alberto e Rafael che ci avevano invitato per la festa che avevano organizzato.
Sdraiati sui lettini in terrazza iniziammo a brindare a shot di rhum, Mattias aveva ripreso il suo solito entusiasmo "stasera ti divertirai, le feste a casa di Alberto sono molto conosciute nell'ambiente gay di Tarragona ma anche molto esclusive si partecipa solo su invito", cercai di capire che tipo di festa era, Mattias era un pò vago " di solito ci sono una trentina di persone di diversa età, si balla si beve c'è da mangiare" "poi.." quel poi rimase in sospeso qualche decina di secondi poi come se si aspettasse una reazione negativa sparò " hai mai partecipato ad una gang bang? ", "dipende" risposi " 3 sono una gang bang ?" Mattias si piegò in due dal ridere e aggiunse "non sentirti obbligato ma sicuramente ti capiterà, sono feste organizzate apposta" evitai di raccontare delle feste di Frank a cui avevo partecipato sull'isola.
Versò il rhum e bevemmo in un fiato, decisi però che sarebbe stato l'ultimo, era meglio mantenere la lucidità che mi era rimasta.

La casa di Alberto era una villa in collina poco fuori dalla città, Raul parcheggiò sulla strada e attraverso un vialetto con diverse macchine parcheggiate raggiungemmo il portico d'ingresso.
Avevo visto ville del genere solo nei film, il portone d'entrata era spalancato sul grande salone le cui vetrate sul lato opposto erano aperte sul giardino, vicino all'ingresso una scala in legno portava al piano superiore, un grande bancone bar occupava un intera parete, al centro sopra un enorme tappeto persiano un lungo divano in pelle nera e la parete opposta al bar era coperta da una libreria.
Seguii Mattias e gli altri in giardino dove divisi in gruppetti potevano esserci 40 o 50 persone, il giardino era un grande prato circondato da un parco di grandi alberi e palme.
Molti stavano intorno al lungo tavolo riempito di cibo e grandi brocche di sangria e bottiglie di birra.
Mentre i cubani erano presi nei saluti feci una rapida panoramica sui presenti, c'erano uomini di tutte le età Mattias stava abbracciando e baciando un gruppetto di 5 o 6 ragazzi poco più che ventenni, tutti molto curati e sexy con i culetti stretti in pantaloncini aderenti, in fondo al prato vidi Alberto che stava chiacchierando in mezzo ad un gruppetto di uomini maturi intorno ai 45 50, la festa era già molto movimentata alcool e musica latinoamericana erano una miscela esplosiva, Mattias e i ragazzi attiravano tutta l'attenzione dei presenti, presi una birra e mi spostai verso il fondo del giardino.
Alberto mi vide e mi venne incontro, era visibilmente ubriaco mi abbracciò e mi trascinò verso il gruppetto con cui stava bevendo, erano tutti uomini molto curati con polo e pantaloncini bermuda di una famosa marca francese, erano tutti e 5 brasiliani e molto su di giri, due erano di colore, quasi tutti ben piazzati fisicamente ma non grassi tranne uno che aveva una pancia evidente.
Il braccio di Alberto attorno alla vita mi teneva stretto bevevo birra e ridevo facendo finta di capire le loro battute in portoghese.
Mi aspettavo che la cosa degenerasse da un momento all'altro, avevo dato retta a Mattias vestendomi molto sexy, oltre al perizoma avevo solo dei pantaloncini elasticizzati e una maglietta che mi copriva metà del culo, era evidente che ero li per farmi scopare.
Passo un oretta tra accenni di ballo e risate, mi girai per cercare Mattias e gli altri ma era rimasta solo una ventina di persone intorno al tavolo, tutti gli altri dovevano essere in villa.
Ad un certo momento sentii le mani di due di loro sul culo, davanti a me tre brasiliani con il cazzo in mano si stavano masturbando, mi inginocchiai e abbassati i pantaloni ai tre e iniziai a spompinarli, presto i cazzi diventarono sei , stretto in un cerchio di gambe spompinavo e menavo eccitato dal odore di cazzo .
Dietro di me sentivo il fiato di Alberto che inginocchiato mi abbassava i pantaloni, poi con una mano sulla schiena mi spinse in avanti, appoggiai una mano a terra schiacciato con la faccia su un cazzo nero, sentii la sua cappella appoggiata al buco e mentre con un cazzo in gola riuscivo a malapena a respirare entrò tutto iniziando a scoparmi.
Alberto mi stava montando duramente, l'olio idratante con cui mi ero massaggiato prima di uscire aveva un effetto lubrificante e il grosso cazzo scivolava dentro e fuori facendomi godere.
A turno mi scoparono tutti e ad ogni cambio sentivo gli schizzi di sborra sulla schiena, Il cazzo nero che stavo succhiando fu l'ultimo e anche il più scatenato.
Forse causa l'alcool alcuni di loro erano venuti quasi subito tranne Alberto e il nero che si erano fatti sentire parecchio.
Fortunatamente dietro il piccolo boschetto c'era la piscina, sfilai i pantaloncini dalle caviglie e mi buttai in acqua seguito dai brasiliani.
Uscito dall'acqua tolsi la maglietta e il perizoma, presi un telo per asciugarmi e indossai i pantaloncini. Ero euforico e ancora eccitato, Alberto propose di entrare in villa e lo seguii. Il salone era un porcaio un paio di ragazzi nudi dormivano sdraiati sul divano, mentre uomini nudi bevevano birra appoggiati al bancone, dei miei amici cubani non c'era traccia.
Alle 2 di notte eravamo ancora intorno al bancone, Io, Alberto i due brasiliani di colore due ragazzi ventenni e 2 spagnoli sui trent'anni. Non vedendo ne Mattias ne Raul, Rudy o jovanni decisi di accettare l'invito di Alberto a dormire in camera sua.
Quando finalmente Alberto si decise ad andare a dormire erano le 4 lo seguii al piano di sopra, raggiunta la camera da letto si buttò sul letto e si addormentò, io entrai nel bagno, avevo bisogno di farmi una doccia , quando uscii trovai il letto a tastoni nel buio e mi infilai nudo sotto le lenzuola.

La vista dalla grande porta finestra era qualcosa di spettacolare, oltre il terrazzo si aveva una splendida vista sul mare, sentivo il rumore della doccia in bagno, mi ero svegliato nudo con il sole che mi scaldava il culo, l'idea di Alberto nudo sotto la doccia mi aveva eccitato.
Alberto uscì dal bagno si avvicinò coprendomi la vista sul mare, lasciò cadere l'asciugamano e sali sul letto, avevo la testa tra le sue ginocchia e le braccia bloccate dalle sue caviglie
Il culo con le grosse palle coperte di peluria del brasiliano strusciavano sulla mia faccia.
Dopo essersi fatto leccare il culo mi apri le gambe e tenendomi stretto per le caviglie iniziò a scoparmi.
Quando scesi nel salone avevo la sensazione di avere ancora il cazzo del brasiliano piantato nel culo, indossavo solo un pareo stretto in vita trovato in un armadio della camera, l'orologio del salone segnava le 14 e avevo una gran fame, Alberto mi aveva sbattuto per quasi un' ora poi si era rimesso a dormire.
La villa era vuota, presi della frutta rimasta sul bancone e uscii sul prato.
Mi sdraiai su uno dei lettini della piscina con il mio pranzo di 2 banane, qualche fragola e una mela.
Nel silenzio del parco e con una leggera brezza rilassante dovevo essermi addormentato, quando mi svegliai sentii delle voci provenire dalla villa, a quella distanza riuscivo a riconoscere Alberto che stava discutendo con 2 uomini girati di spalle.
Mi misi seduto sul lettino per vedere meglio oltre il cespuglio che in parte copriva la vista del patio della villa, sicuramente non erano ne Mattias ne Rudy o Raul o Jovanni.
I 3 stavano discutendo animatamente e quando scesero i due gradini del Patio per dirigersi al tavolo dove era rimasta ancora qualche birra, riuscii a riconoscerli, erano i due ceffi spagnoli incontrati al locale venerdì sera e in centro a a Tarragona. Mi abbassai subito dietro il cespuglio sperando di non essere visto.
Sembrava che ora i toni della discussione fossero più calmi ora i tre stavano chiaccherando bevendo birra e i due spagnoli si erano tolti le magliette, avevano un aspetto poco rassicurante con le braccia coperte di tatuaggi, rimasi sdraiato sul lettino ad osservarli sperando che Alberto non li portasse in piscina.
Quando Alberto li riaccompagno verso l'interno della villa tirai un sospiro di sollievo, aspettai qualche minuto e mi avvicinai alla vetrata che dava sul patio, il brasiliano era da solo seduto sul divano.
Chiesi subito chi fossero, Alberto era molto tranquillo e fui molto sorpreso quando mi spiegò che erano due poliziotti venuti a controllare dopo il casino della notte scorsa.
La spiegazione di Alberto non mi convinse molto e non feci cenno al fatto che li avevo già incontrati . Ora avevo solo il pensiero di rientrare in città e Alberto mi assicurò che ci avrebbe pensato lui più tardi ad accompagnarmi, ma intanto si era sfilato i pantaloni e mi fissava mentre si stava masturbando, mi sdraiai a pancia in giù con la faccia appoggiata su quelli splendidi addominali succhiando due dita della mano rimasta libera, poi con la stessa mano sollevò il pareo e mi infilò le due dita nel culo e subito mi trovai con il suo cazzo in gola.

fine 1° parte
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